Vertical Roccaro Night - Laigueglia - 07/08/2012
Sono ad Imperia per lavoro quando mi
arriva una mail da un amico “Andiamo stasera a vedere Trabucchi che
presenta il libro?” - “Si, ma dove? Io sono ad Imperia per lavoro
fino a tardi... - “Azz, ce l'hai vicino, è a Laigueglia!”.
Allora si che mi viene in mente che
Antonello ed Antonio, le menti (malate) dietro al Trail di
Laigueglia, stasera organizzano la Vertical Roccaro Night,
cronoscalata con annessa festa in cima: sono già andato a correre
stamattina con Mauro, ma un paio di scarpe e pantaloncini in macchina
ce l'ho... Deciso, mi fermo!
Alla fine per il libro arrivo alle
otto, tardi (poco male, presentazione già vista a Torino e libro
letto) ma sulla piazza trovo ancora Elena che sta iscrivendo un po'di
gente. Faccio così anche io, cinque eurini ed una frontalina in
omaggio, numero a pennarello sulla spalla e ci vediamo alle nove.
Come alle nove, credevo partissimo adesso! No, si aspetta il buio, e
allora ne approfitto e mi faccio un'altra oretta sul lungomare in
scioltezza.
Alle nove ritorno in piazza, parecchie
facce conosciute, parlo un po'con Antonio Ghilino poi ci trasferiamo
alla partenza, alla base della scalinata che porta in cima. Siamo più
di cento, atmosfera rilassatissima, c'è di tutto: corridori seri,
corridori meno seri, vacanzieri, famiglie complete, un bambino nello
zaino, un cane con frontale. Il fratello di Antonello parte con una
pizza da asporto in mano. Fantastico.
Aspetto guardando gli altri e poi
finalmente tocca a me: parto deciso con fare sicuro, dopo 100 metri
ho già il cuore in gola, le gambe di marmo e la mia baldanza crolla.
Dovrebbero essere 1,7 chilometri per 350 metri di dislivello, ma mi
sembrano infiniti. Riconosco di essere sulla prima salita del trail,
quindi sono ancora cosciente. Passo qualcuno, pezzo di asfalto e
riprendo a corricchiare, poi impenna di nuovo e via di camminata
veloce (oddio, veloce lo dico io). Bene o male il cuore si
regolarizza un attimo, il sentiero si apre e si vedono le stelle e le
luci del paese sotto, che bellezza. Sento la voce di Giordano, allora
prima o poi si arriva: in un impeto d'orgoglio riprendo a correre,
sto letteralmente perdendo i pezzi ma tengo duro e corro fino
all'arrivo dove con l'ultimo barlume di lucidità riesco a dare il
mio numero poi mi piego in due: la gara più corta della mia vita, e
forse quella dove mi sono ridotto peggio, ho un nuovo rispetto per
chi fa il VK. Riesco ad uscire dal coma, mi accorgo che c'è musica a
palla, tutti che se la godono e due spillatrici di Menabrea a
disposizione. E che in mano all'arrivo mi hanno messo una bella
maglietta ed una medaglia di legno. SPETTACOLO.
Sguardo perso nel vuoto a pochi metri dal traguardo... |
La prima birra mi riporta sul pianeta
terra, con la seconda si inizia a parlare con i compagni di fatica,
dalla terza in poi le risate diventano fragorose. Arrivano tutti,
compresi gli Albenga Runners insieme, ed è un momento molto
particolare ed intenso (ciao Roberto), poi si riprende con la festa e anche se oramai è mezzanotte passata la Menabrea ed il sorteggio dei premi rende tutti felici... Tranne chi vince una delle due angurie da 12 kg: la fortuna è cieca, ma a me sa che porta solo gli occhiali, vero Elena ed Antonio?
Comunque riporto il bottino alla macchina intatto nonostante ci lasci le spalle.
Com'è finita? Così:
Serata geniale, ho fatto due parole con un sacco di amici, ho corso come un matto fino allo sfinimento e sono tornato a casa felice (e con parecchia birra in corpo). Non dovrebbe essere questa la corsa?
Al prossimo anno, continuate così!
Bah ..me la sono persa.. due giorni di crisi coniugale che poi ti racconto.. e il neurone fallato mi dice di non andare ..al posto di andare.. non succedera' MAI piu'... a presto.
ReplyDeleteCredevo fossi ancora in vacanza!
ReplyDeleteL'anno prossimo rimediamo portando tutto il contingente di trailer che contano... fino a dieci, con l'aiuto delle dita.