Morenic Trail 5 ottobre 2013

Ed eccoci di nuovo qui, a distanza di un anno, stesso luogo, stessa distanza.

L'anno scorso, era stata una grande avventura (vedi qui), condivisa con un grande amico. Forse il modo migliore per chiudere un bellissimo anno. Però...


Però l'avevo patita. Tanto. Ci eravamo cementati le gambe dopo 35 km ed avevamo tirato dritto grazie alle risate e alla sofferenza condivisa. Sapevo che avrei voluto tornarci e mettere a posto qualcosa.

E quindi a settembre ci ho dato dentro, ho messo giù parecchi chilometri, ho fatto due o tre uscite lunghe con Franco e Ezio (coinvolti anche loro nella pazzia) e poi riposato a dovere. Sapevo di essere preparato e di conoscere il percorso ed avevo una strategia precisa: primo, non partire forte. Secondo, non partire forte. Terzo, eventualmente cercare di non partire forte. Chiara, no?

La cosa bella, è che quest'anno abbiamo coinvolto nell'idea Morenic una marea di gente: al richiamo del weekend di corsa e festa, il Terzo Ristoro risponde compatto. Quindi saremo io, Franco detto O'professò, il mio "longlostbrother" Ezio, Fabio dei Nicolibros, ed Ale Montani sulla lunga, il Cinghiale con Fabione, l'altro Fabio e Yuri con una staffetta micidiale, gli altri della Sisport con altra staffetta, e due staffette a coppia, MC e Janpo in un inedito combo familiare e Daniele e Bale, che scoprono di essere una coppia solo venerdì alle 17. Ottimo. Nel singolo, inoltre, il grande Fulvio che cerca di esorcizzare la Morena ed il fratello Steu, il principe di Grosso, membro onorario del hordo genuensis. A supportare i ragazzi abbiamo Silvia, Barbara ed il grande Gianni, che nonostante l'infortunio ha voluto esserci.


Birra con Igor, che non sarà purtroppo alla partenza, e poi cena di gruppo che fa presagire a cosa andremo incontro. I ragazzi vanno all'Ostello, noi a casa di Mc; preparazione materiale e tutti a dormire che domani c'è da faticare. Previsioni così così, pioggerellina ma almeno niente freddo.



Indovina chi è chi?
Ci vediamo ad Ivrea con gli altri e poi trasferimento ad Andrate.
Incontri vari, i soliti saluti, sorrisi e la bella atmosfera che precede il viaggio. Uno dei momenti per cui vale la pena mettersi un pettorale.
Poi ci avviamo verso lo start, mi affianco a Fulvio ed in un attimo siamo in moto, primo km di salita su asfalto e poi si gira su sentiero proprio mentre Fede fa le foto.


1 down, 107 to go.
In brava fila indiana andiamo decisi, tanto per levarci dallo stretto: davanti vedo Ste Ruzza tranquillo, sono sicuro che farà una gran gara (e così sarà). Dopo qualche km sbuco in una radura e c'è il gruppo genovesi e non che fa un tifo micidiale, grandi! Mi accodo ad un ragazzo con cui ho già corso qualche volta (Andrea?) ed in formazione maciniamo chilometri decisi. Attraversamento strada e Franco Logvall mi da la carica, passiamo il primo ristoro e avanti decisi, in due giriamo bene, sono ok, sforzo giusto ma vedo che ci muoviamo. In un attimo siamo al cambio staffette di Bertignano, Janpo mi chiede se è tutto ok, guardo l'orologio e ci ho messo 4 minuti meno dell'anno scorso: bene così, strategia del non partire forte seguita al meglio. Un po'mi preoccupo, penso che mi toccherà di nuovo patire, alla fine penso che sto bene ed era l'andatura che volevo fare, al poi pensiamo dopo.


A Bertignano con il Cinghiale che guarda.


Io nel bosco
MC e Bale
Attraversamento di Cavaglià, da qui l'anno scorso erano arrivate le prime avvisaglie, quest'anno sento che le gambe ci sono. Pausa improvvisa cacca, ma le gambe girano, e me ne accorgo arrivando a Masino, dove l'anno scorso avevo patito: quest'anno vado e mi sembra di correre bene, in più vedo le mie nipotine e Delfina che mi fanno un tifo incredibile, tanto che al ristoro mi chiedono com'è che un genovese ha tutto questo tifo: misteri della fede. Riparto ed appena scendo nel bosco vedo davanti Franco: in un momento capisco, è rimasto vittima della segnalazione nell'incrocio malefico e ha inavvertitamente tagliato Masino. Glielo dico e sono distrutto io, figurarsi lui. Per fortuna che l'uomo è una roccia e si riprende prontamente.

Il tempo migliora, ora fa caldo e continuo a bere. Anche quest'anno a Maglione arrivo a secco e mi godo la fontanella per poi ripartire: in un attimo sono a Crescentino, cammino qualche strappo in salita tanto per cambiare un po'meccanica, è la prima volta che cammino da 50 km! Prima della chiesa recupero un altro singolarista, poi, prima del malefico canale, mi raggiunge un altro concorrente. Facciamo un quarto d'ora insieme ma lui spinge deciso ed io sono un po'a corto di energie, aspetto il ristoro di metà per ritemprarmi e vedere qualche faccia amica. E difatti eccoli qua: Janpo, con l'esperienza di un veterano, mi aiuta a fare il pieno di gel e pastiglie di sali, faccio due parole anche con Sonia che mi dice che Fulvio sta bene ed è appena dietro e tutta la crew mi gasa. Riparto in direzione Candia stanchino, ma carico.



Arrivato a metà, con Dani sullo sfondo
Janpo fa rifornimento e Sonia se la ride
Finalmente qualche strappo da camminare, incontro un altro singolarista purtroppo azzoppato da un problemino, poi ancora corsa e prima di entrare in paese  incrocio Marco Mangaretto, due parole e via. La salita a Santo Stefano me la cammino tutta, cercando di riassestarmi e fare bene il punto. Al ristoro vedo Gianni, e con due parole ed un po'di Coca Cola mi rimetto in sesto e riparto appena prima del ragazzo di Iz Racing che si sta rifocillando.


Gianni: "Non starai mica mollando?"
Io: "Tengo botta" (grazie coach)

Ok, questo è il mio home stretch, conosco il sentiero bene, e vado via al meglio possibile fino ad entrare a Villate dove le nipotine appena mi vedono mi fanno festa e mi seguono fino all'incrocio: mi dicono che sono quarto e che la staffetta di Massi è prima! Bene. Anzi, benissimo. Il tratto per arrivare a Vialfrè è un sentiero bello ma massacrante, in leggera salita, tutto da correre e trovare lungo. Cerco di isolarmi e penso a rilassare i muscoli e non mollare con i gel ed il bere (anche se i gel iniziano ad essere sempre meno appetitosi). Tutto sommato reggo bene, ed arrivo a Vialfrè dove incrocio nuovamente la staffetta del Soglio (grandi, grazie per l'incitamento!): mi dicono che ho guadagnato parecchio sul terzo, al che riempio la borraccia e riparto baldanzoso.



Ristoro di Vialfrè
Appena arrivato al cimitero vedo a 500 metri il ragazzo che mi aveva passato al canale, chissà che con calma non riesca a recuperarlo. Io sto bene, corro ancora a buon ritmo ed in un pianoro lo raggiungo, vedo che sta faticando e sulla salita successiva continuo a correre finchè non vedo di aver preso una buona distanza pensando all'amico Federico e ridendo delle le tattiche alla Marshall Ulrich.
Cavolo, sono terzo. Nel bellissimo tratto fino a Torre inizio a pensarci fin troppo, perchè vedo che ho aumentato ancora il ritmo. Davide, sei sicuro di farcela? Boh, sembra di si.


A Torre, ancora ok
Janpo a Torre, puro surrealismo
Arriva anche Torre con le sue figure felliniane ed il ristoro. Dai che il pezzo duro sta per finire, una volta a Ponte Preti... Corro ancora, sbuca finalmente il Golf Club ed inizia la lunga discesa su Ponte Preti, dove lascio andare le gambe ed inizio a pensare all'ultimo tratto. Arrivo al Ponte con un sorriso a 32 denti e purtroppo non vedo MC, in compenso c'è Dante esaltato che mi da una carica incredibile e i genovesi di Sisport che mi incoraggiano. Stop breve e via con un po'di salita camminabile. Ma ritornano i piani e mi sforzo di correre, dopo la Selva c'è un bel pezzo di bosco dove l'anno scorso avevamo messo la frontale: quest'anno, partendo un'ora dopo, è ancora bello chiaro... Grande iniezione di fiducia. Si inizia a salire, poi preso dalla corsa ceffo un bivio: me ne accorgo dopo cinque o sei minuti, perchè non vedo bandelle, ma è uno stradone, ci può stare che non ci siano... Altri cinque minuti e sono in paese: bivio senza niente, non bene, tornare indietro. Un po'incazzato con me stesso torno indietro a bomba. Riprendo il sentiero ed incontro un ragazzo che scende "Quanti sono passati del singolo?" "Non sono sicuro, uno o due..." Ok, sospiro di sollievo, sono sicuramente due, ma almeno non ho perso posizioni. Azz come diventiamo competitivi quando ci si gioca il podio hahahahahahahah.

Alla fine ci penso, e dico che comunque ho recuperato alla grande, se ho corso così vuol dire che sto bene e sono lucido. Rinfrancato metto la frontale, arrivo in cresta e poi lascio andare in discesa su asfalto, siamo quasi ad Alice, ultimo ristoro. Mi accorgo di essere ok, vedo che ho ancora una bella forma e le gambe sono indolenzite, ovvio, ma non dure, girano ancora! All'ultimo tornante sento "E'Davide, è Davide!" e vedo finalmente MC e, sorpresa, di nuovo le nipotine e Delfina. C'è anche Franco, mi dicono tutti di stare tranquillo e che addirittura sto recuperando qualcosa su Daniele Gaido (si, ha comunque mezz'ora di vantaggio ragazzi, ed è Daniele Gaido), ma adesso voglio farla finita, prima possibile, quindi riprendo a correre.


Il percorso cambia rispetto all'anno scorso, ci infiliamo su un sentiero bellissimo in cresta e poi nel bosco. C'è una nebbia compatta, la frontale illumina un muro bianco, ma sono "on it" corro e recupero due staffettisti. Arriva l'attraversamento ed il sentiero nel bosco che l'anno scorso avevo maledetto: quest'anno passa in un attimo e sono al lago dove l'onnipresente Franco mi da l'ultima spinta. Vedo una luce dietro, so che è uno staffettista, ma non voglio sorpassi, e quindi continuo a spingere, anche quando finalmente sbuco sull'asfalto e vedo Brosso lì. Come l'anno scorso, mi giro e vedo la morena illuminata in uno sprazzo senza nebbia, che viaggio. Mi dispiace un po' non essere con il Cinghialone, ma so che mi sta aspettando all'arrivo e allora ultimo sforzo, corro ancora in salita, vado a farmi il marchio della morena e finalmente ultima discesa verso l'arrivo. Rilassamento, stanchezza, soddisfazione, esaltazione... Tutto mischiato in quegli ultimi 500 metri finchè non vedo MC e gli altri e l'arrivo.


Yes, terzo in 11:27:05. Anche questa andata, sassolino levato dalla scarpa.


Bere. Poi un attimo di relax e via con la doccia, arriva anche il mio socio del Soglio, grandi personaggi. La staffetta del Cinghiale terza, Fabione si è perso mentre era in testa esattamente dove mi sono perso io. Comunque benissimo. Mi vesto, poso la borsa e poi con Sonia attendiamo Fulvio: 12:59:47 settimo, è stato un orologio, una marcia inarrestabile, questa volta l'ha fregata lui la Morena. Grande grande.



Grande Fulvio
Mangiamo (bene come al solito), due birre, e poi è ora di ballare. In pista la staffetta genovese sta facendo morti e feriti, e io, MC e Silvia ci uniamo volentieri. Arriva Ale Montani, solita garanzia, e dopo poco anche Janpo: i Ferreros anche questa volta dimostrano di che pasta son fatti, prima staffetta a coppie con allenamento pari a zero, 55 km a testa e non sentirli. Bisognerebbe studiarli.


The Ferreros
Ma i genovesi sono in arrivo: si presenta Franco, demolito ma soddisfatto e poi sbuca Daniele che ha accompagnato il fratello Fabio a cui si è aggiunto anche Ezio. E proprio i due singolaristi arrivano insieme in 16:35. Grandissimi. Franco ed Ezio sono provati, ma era la loro prima 100, ed il Morenic non perdona, è veramente balordo. Fabio dice di essere distrutto, ma lo vedo freschissimo. Grande prestazione tutti e tre.


Mad Professor Franco
Daniele
Ezio e Fabio
Vorrei aspettare Steu, ma la stanchezza della giornata ha la meglio e così mi "portano" a casa.


Steu emerge dalla nebbia. Padrone di casa.
La mattina dopo, con le gambe pinocchiate e gli occhi stropicciati dal sonno, ce ne andiamo a Brosso per la premiazione. I Cinghials salgono sul "podio" poi tocca a me... Un po' non ci credo si stare qui al fianco di Daniele, che quando ho iniziato a correre era forse il migliore italiano in giro (non avesse avuto tutti quegli infortuni... ma è un piacere vederlo finalmente in forma) e Stefano, che ammiro molto come atleta e prima ancora come persona. Pure il trofeo (una "tofeja" una bellissima pentola di coccio) è bellissimo e meglio ancora la toma che ci danno. Ultimi saluti a Franco ed Ezio, che sono saliti anche stamattina per vedersi la premiazione e poi liberi tutti.


Cinghiali allo sbaraglio
Ma cosa ci fai tu qui?
Best crew EVER
Gran weekend. Il Terzo Ristoro è stata davvero una grande famiglia, e aver rivisto un sacco di amici ha reso tutto davvero perfetto. Il grazie più grande va sicuramente a Silvia, Barbara, Gianni, i "non corridori" che si sono fatti in quattro per tutti. Poi a Dante e Sonia, Franco Longvall e la staffetta del Soglio, che mi hanno dato una marcia in più. Ma soprattutto Fabi, Arianna (anche loro corridore eh!) e Delfi, le mie prime (ed uniche) tifose.

La gara: bella. ma bella davvero. Di una logicità incredibile, un vero "viaggio". Tanto corribile, ma attenzione a pensare che sia una gara stradale, chi l'ha fatto ha pagato dazio. Paesaggi particolari, è un overdose di bosco, c'è asfalto, ma non così tanto da renderla sgradevole. Dal punto di vista organizzativo perfetta. Ristori giusti, atmosfera bellissima, grande orgoglio per il territorio, e questo si respira anche facendo la gara.

Balisatura quest'anno ad alto livello. Peccato che mancasse all'incrocio di Masino una persona, ma si erano impantanati in macchina, ci sono imprevisti che vanno al di là dell'organizzazione. E la formula a staffetta è avvincente e permette di avere sempre gente e tifo sul percorso. Da fare, insomma, anche perchè l'anno prossimo il Cinghiale farà la panissa fritta per uno scambio interculturale...

Materiale utilizzato:


T-Shirt Capilene 1 Patagonia, la solita garanzia: possono fare tutte le diavolerie che vogliono, bamboo, dri fit, mesh, trah, ma il meglio rimane una semplice t-shirt di Capilene. Stop. Shorts, sempre i soliti The North Face Agility con tasche per infilare i gel e le cartacce. Calze Injinji Original Weight Micro, le usavo per la prima volta e sono andate benissimo, niente vesciche e con umido e corsa non era facile. Belle.

Scarpe Brooks Pure Grit II, che dopo SDW 100 passano anche questo test. Anzi, un po'usate sono fin meglio.
Visiera Compressport in testa dall'inizio alla fine.

Zaino, Nathan HPL 028 leggero che quasi non si sente e per bere la borraccia a mano Nathan Quickdraw, nuova versione, direi sempre buona. Ha anche un nuovo sistema per agganciare il pollice.


Nello zaino avevo giacca Montane Mountain Star (non usata) una bella giacca leggera e traspirante che nonostante tutto protegge (testata al Mombarone ad aspettare Fulvio e Andrea sotto la pioggia gelida). Nell'ultima ora e mezza Frontale Petzl MYO, sarà anche superata ma il suo lavoiro lo fa sempre egregiamente.


Fischietto, telo termico, benda, bicchiere fatto con tetrapack di succo tagliato e Buff di sicurezza. Tutto mai toccato.


Mangiare: 22 gel tra GU e Clif gusti vari ed assortiti (con sempre Banana Strawberry nel cuore), rigorosamente ogni mezz'ora anche se dopo Candia la voglia era poca. Una borraccia di GU Brew all'inizio poi acqua e litri di Coca Cola. Una dozzina di pastiglie Saltstick, hanno tenuto a bada qualche crampetto.




Comments

  1. Bravo Davide. Complimenti per un podio strameritato. Prima o poi vengo anch'io a fare la Morenic.

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