Trail Gorrei 13 Aprile 2014
Il Gorrei è sempre stata una gara speciale per me.
La organizza un grande amico, Nando, con l'aiuto di Maurizio, Franco ed un mucchio di volontari entusiasti. E'stata una delle prime gare di trail tra Piemonte e Liguria, e piano piano ha continuato a crescere ed evolversi senza tanta fanfara e pubblicità, solo con il passaparola di chi ai Gorrei è venuto e ci ha corso.
Il primo anno ho esagerato con le ale artigianali la sera prima. Risultato: corso con la diarrea per 30 km cercando di bere e mangiare sali finchè non ho incontrato MC sulla corta che mi ha trascinato fino all'arrivo. L'anno dopo, è quello che passerà alla storia come quello del caldo sahariano: chi c'era lo ricorda ancora ora e ne parla con il dovuto rispetto. Una giornata di primo caldo micidiale con nessuna ombra sul percorso... Ci furono parecchie vittime ed il solo arrivare mi sembrò un miracolo. Finalmente due anni fa una corsa decorosa chiusa a ridosso dei primi dieci senza cali o crisi.
Quest'anno ci tenevo a fare bene, e dentro di me speravo di avvicinarmi alle 5 ore, un "muro" bello tosto visto che negli anni passati avrebbe portato nei primi 5 posti e che ero fermo a 5:27.
Però i km nelle gambe li avevo: rimaneva da vedere se è quanto mi ero velocizzato.
Domenica mattina sveglia presto, anche questa volta avrò MC a farmi da crew e tifo. Passiamo a prendere Franco The Prof e via verso Ponzone. Soliti discorsi, un pensiero agli amici del terzo che oggi faranno la Mezza di Genova con i ragazzi dei Maratonabili e siamo arrivati.
Ritiro pettorale, saluti ed incontri e mi preparo tranquillo. Alla partenza cazzeggio e mi soffermo un attimo a guardare la prima linea: mamma mia, alla fine c'è un bel po'di bestie tra cui Daniele Fornoni, Giuliano Cavallo, Filo Canetta, Pablo Barnes, Davide Ansaldo, Roberto Fluido Beretta, Ghisellini, Chiarini. Che garona che ne è venuta fuori! Vedo Stea e mi accodo: decido lì per lì di provare a stargli dietro finchè riesco, sicuro che correre con lui mi porterà fuori dal mio solito torpore iniziale.
Partiamo e nel primo tratto è navigazione nel traffico, ma appena entriamo nella discesa sterrata è selezione automatica. Con Stea corro bene, vedo che sta tenendo un buon ritmo, quello che mi ci vuole se voglio provare a tirare. Facciamo due parole, lasciamo andare Davide Ansaldo che sta correndo ogni passo anche sulle salite ed inizio a buttare giù il primo gel. Sto bene, addirittura su una salitella corribile prendo qualche metro di vantaggio e continuo a vedere Davide davanti di 400 metri. Primo ristoro, pieno alla borraccia e via, lasciare andare. Passiamo dalla strada ed il grande Nando mi saluta e corre con me ed un ragazzo della corta qualche metro. Le gambe girano, tengo un buon passo e dopo un po' sono al secondo ristoro. C'è Massimo della Sisport, il marito di Sonia, che fa il solito tifo. Breve stop, Coca Cola e riparto in salita correndo. Finalmente vedo anche MC che è venuta di corsa fino qui: fa qualche metro con me e poi avanti in un pezzo di piano prima del bivio.
Davanti a me vedo un runner, piano piano mi avvicino ed è Ivan Pesce, che già due anni fa avevo preso più o meno da queste parti. Corriamo un po'insieme poi sulla discesona mi prende una cinquantina di metri nonostante faccia del mio meglio per rotolare a valle. Poco male, riesco a mantenere il distacco e nel tratto successivo riesco a passare nuovamente.
I lunghi pezzi di traverso sono tutti da correre, cerco di mantenere alti i ritmi e poi sono finalmente al ristoro dove c'è anche il grande Gianni. Tutto ok, mi dice anche che ho davanti qualcuno a poco e difatti inizio a vedere una sagoma nel tratto tecnico che segue. Mi sto avvicinando ai trenta km, si inizia a sentire la fatica ma cerco di restare mentalmente presente. Riesco a pasare Davide, cerco di mettere qualche metro di distanza, ma prima del ristoro mi raggiunge un uomo verdearancio dei Tecnica: Claudio Chiarini. Ha un passo diverso, è bello sciolto ed è inutile che cerchi di attaccarmi: continuo cercando di tenere sotto controllo la forma e vedo che comunque non sto perdendo tutto questo terreno. Anzi, all'attacco dell'ultima salita tosta vedo lui che comunque sta andando deciso ed un'altro runner: interessante.
Salgo bene, in cima c'è anche Maurizio che mi dice che se continuo così prendo Pablo: non male. E difatti sul piano continuo a mangiare metri finchè prima di una salita non mi accodo. So che Pablo è un osso duro e quindi dopo averlo passato cerco di accellerare deciso sul bel sentiero corribile finchè non lo sento più dietro. All'ultimo ristoro c'è anche MC che corre con me un pezzo: stanco sono stanco, ma mancano solo 5 km e sono carico. Primo attraversamento e poi bellissimo sentiero nel bosco, è una meraviglia e anche se sta iniziando a fare caldo davvero sono ok, dovrei reggere il ritmo fino all'arrivo. Ultimo attraversamento, discesona sterrata, zigzag nei campi e finalmente in vista di Ponzone. Appena davanti ho qualcuno, ma so che non ce la posso fare a raggiungerlo (e comunque non ne avrei le gambe) e quindi mi rilasso e mi godo la sensazione di avercela fatta anche questa volta. Guardo l'orologio e vedo che non solo sono stato sotto le cinque ore, ma se mi sbrigo sull'ultima rampa sto anche sotto le 4:40. Tifo di Sonia sull'ultima curva e finalmente ci siamo.
Ottavo, 4:39:13, Molto, molto soddisfatto della mia corsa, non mi sembra vero di essere riuscito ad andare così su una distanza che per me è davvero tanto breve... ma incredibile cosa hanno fatto davanti. Daniele vince in 4:09, Filippo secondo in 4:12, Giuliano (purtroppo provato dal mal di schiena) terzo in 4:15. Stratosferici, tutti abbondantemente sotto al record della gara. Col mio tempo sarei salito sempre almeno sul podio, oggi sono ottavo e devo anche ringraziare che qualcuno ha avuto una giornata storta.
Il podio! |
Due parole con MC e Nando, un po'di relax e poi sotto la doccia. Anche Stea ha finito benissimo appena dietro di me e piano piano mi metto ad aspettare i soci tranquillo. Arriva Fabrizio il toscano, poi Ale in forma strepitosa ed immediatamente dietro il Prof che ha demolito il suo record.
DDiego di ST arriva con Maravilla Kick spettacolare, poi tocca ad Igna e subito dietro un sorprendente Pazz alla sua prima ultra. Tocca al Doc e a Frenk (due garanzie) e poi mi metto a tavola con Fabrizio e Ale.
Premiazione (grande orgoglio essere premiato da Nando) e poi ce ne torniamo a Genova e ad una cenetta di "recovery": anche quest'anno il Gorrei non mi ha tradito, e mi ha regalato una bella giornata con amici, risate e fatica.
Materiali:
Ero abbastanza indeciso su che scarpe usare, visto che le Bushido si erano rivelate una scarpa veramente valida e leggera dopo le prime uscite. Ma alla fine ho pensato a tutti i tratti davvero corribili e sono andato sulle Vertical K, che si sono rivelate ottime: leggere, flessibili ma comunque ammortizzate, forse ho patito solo le discese più ripide perchè comunque hanno poca struttura, ma a livello di comfort fantastiche.
Calze Injinji che mi hanno tenuto libero da vesciche, soliti pantaloncini con tasche da riempire di gel e cartacce e canotta di Auburn Running Company (mitica) in attesa dei prototipi di Zero RC. Visor Powerbar della Headsweats e via.
Mi sono portato una giacchina leggera e il telo dentro al marsupio Amphipod che non usavo da un pezzo, ma che si è rivelato sempre ottimo.Per l'acqua borraccia a mano Nathan.
Ho mangiato una decina di gel Powerbar, gusti vari tra Limone/Lime, Mango/Passionfruit (boni) e Mela Verde: hanno funzionato a bomba, ma sul più lungo intervallerò con qualche Powershot. Bevuto praticamente solo acqua e tre/quatro bicchieri di Coca Cola e ho buttato giù cinque Saltstick. Semplice ed efficace. A fine gara un Recovery Powerbar al cioccolato e pasta e fagioli!
Foto di Gianni "The Coach" (prima o poi tocca a noi fare gli allenatori, grazie!) e Pazz.
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