Lavaredo Ultra Trail 27/06/2015
Ah, dopo gli ultimi mesi passati ad incastrare nella mia vita lavoro che va avanti come un treno impazzito (per fortuna!), i lavori della casa nuova (da cui orgogliosamente sto scrivendo) e il minimo di corsa per restare mentalmente sano (poca), è un piacere ritrovarmi davanti alla tastiera a raccontare di una gara. E che gara!
Tutto il caos micidiale del trasloco e del lavoro che pressa, non mi aveva lasciato un minuto per studiare il percorso, i ristori, il regolamento, niente. Partenza nell'ignoranza, e di conseguenza un po'di "freddezza" che non è da me. Poi il viaggio con Andrea, due discorsi come si deve e finalmente un po'di relax (nonostante il solito evento semidrammatico al lavoro da gestire...). Insomma quando siamo sbucati a Cortina ricominciavo a ragionare da runner... il resto lo ha fatto vedere per la prima volta le Dolomiti da vicino. Rapito. Completamente venduto alla causa ed innamorato senza speranza.
Giovedì vado a fare il "cattivo" alla Cortina Sky Race, controllo materiali e chiusura del cancello al 15mo. Ci trovo una decina di volontari: tutti ampezzani, tutti runners, tutti matti. Cerco di schivare le Forst che volano con la scusa della gara dell'indomani, ma alla fine una atterra anche in mano a me: prometto che sabato sera non mi tirerò indietro... sarò preso in parola!
Venerdì tra press conference, accreditation e varie cose, riesco ad andare in stanza solo alle sette e mezzo. Preparo la roba, faccio un po'di stretching e poi mi sdraio a letto a fare due chiacchere con Andrea. Mi chiede se ho un target. Preoccupato per la mancanza di lunghi (gli ultimi due li ho fatti a gennaio nelle vacanze di Natale, e poi la NDW 50 di cui prima o poi scriverò qualcosa...) ma comunque incautamente fiducioso sparo un sub 18 che mi vorrei rimangiare appena detto. Ma bisogna partire credendoci, altrimenti meglio lasciar perdere.
A meno un quarto ci avviamo verso la start line e mi godo in pieno l'atmosfera fantastica. Per colpa di Brogioni sono immeritatamente nella lista elite, quindi ci fanno entrare uno ad uno nella gabbia, dove mi sento davvero un "pulin" a fianco del gotha della corsa nazionale ed internazionale: Timothy Olson, due volte vincitore alla WS, Nick Clark, terzo alla WS ed alla Hardrock, Eric Clavery, campione del mondo, Sylvain Camus e Rene Rovera, Scott Hawker, Yeray Duran, la Chaverot e la Mauclair più tutto il bel mondo italico con Geronazzo, Marco Zanchi, Christian Modena, Giuliano Cavallo, Ste Ruzza, Daniele Fornoni e compagnia bella. Mi piazzo in fondo con la timidissima Lisa Borzani e Daniele Gaido e faccio due parole con il grande Rick Ashton aka The Ginger Kenyan: finiremo per condividere parecchi km e qualche birra dopo gara (see you in Cham mate).
Partenza, solito scatto da centometrista dei più, e solito momento di spaesamento mio. Qualcuno mi affianca e mi dice che legge sempre volentieri i miei articoli di ST: non so chi sei ma grazie mille! Inizia la salita e procedo bene con Lisa, penso a dove sarà Fulvio e manco un minuto dopo eccolo comparire al mio fianco. Felicissimo iniziamo a raccontarci le nostre solite cavolate, sarà fondamentale per mettermi dell'umore giusto. Prima discesa, tratto da correre che faccio in compagnia di un albinese simpaticissimo e poi ci siamo, primo ristoro e via nella notte. Sto bene, corro tranquillo e fa caldo, l'ideale per me ma non per molti altri che accuseranno il caldo umido con problemi allo stomaco... La salita si fa continua in un bell'ambiente, Il sentiero è filante ed i km passano, alle Tre Croci ci sono parecchi amici a tifare ed in un attimo siamo anche a Federavecchia. Solita routine coca cola ed acqua nelle borracce e via. Sensazioni buone, ho trovato il mio ritmo, il dubbio è per quanto riuscirò a tenerlo! La frontale mi segnala che è meglio se cambio le pile: lascio un attimo l'amico polacco con cui sto correndo e le cambio incrociando le dita. Le pile di scorta vanno e allora via verso il lago dove recupero Daniele Gaido in presa a problemi intestinali, che peccato.
Prime luci, davanti a me iniziano a stagliarsi le Tre Cime e sulla salita al rifugio Auronzo le gambe vanno bene, meravigliandomi. Al rifugio mi smarrisco un po', mi cambio fuori, poi passo dentro ed esco dall'altra, l'acqua è gelata ed avrà un effetto micidiale sull'intestino (tutto risolto nella discesa della Val di Rienza...). Per un momento ho un attimo di smarrimento, poi prima del Locatelli mi rimetto a viaggiare bene e scambio qualche parola con il concittadino Nicola Poggi, alla sua prima lunga lunga (bravo Nicola, chiusa alla grande!).
So che il pezzo fino a Cima Banche è odiato dai più, ma a me ha fatto un gran bene, terreno corribile adatto alle mie caratteristiche e la buona compagnia di Ron Gutierrez, californiano d'assalto. Appena attacchiamo la salita verso Forcella Lerosa incrocio Rick e ci pompiamo a vicenda "Questa gara bisogna finirla!" "Senza dubbio!". Dopo Malga Ra Stua inizia un tratto tecnico dove Rick va a nozze ed io lo seguo. A Pian de Loa solito supporto ampezzano e via a salire verso la Val Travenazes. Sto discretamente, so di avere davanti la Maciel ed un po'forzo il passo, per poi pagare con gli interessi lungo l'interminabile greto del fiume. Non sono lucido e rischio anche di vomitare (mai successo). Poi raffreddo la testa, le braccia ed il collo con l'acqua fantastica che scende dalle cime e riprendo un minimo di decoro. Gli atleti del Cortina Trail sfrecciano: quasi li aspettavo con ansia, ora vorrei fulminarli con lo sguardo, ma sono così gentili con gli incoraggiamenti che non riesco manco ad arrabbiarmi. Finalmente scollino e cerco di lasciar andare. Aspetto il ristoro ma mi tocca risalire, poi finalmente lo vedo laggiù e allora vai.
Mi rimetto in sesto e riparto sapendo di essere messo discretamente. C'è anche salita dura per arrivare all'Averau e riprendo posizioni e morale vedendo i primi "caduti" eccellenti. Al rifugio rischio di intossicarmi con dell'orribile succo di mirtillo (scusate, siete stati gentilissimi ma era disgustoso in quel momento!) ed in discesa sento rigurgiti strani ma finalmente vedo la Maciel che sorpasso al Passo Giau incitandola a non mollare e a tenere duro (per inciso, non aveva alcuna intenzione di mollare e difatti mi è stata attaccata al sedere fino alla fine). Scollino alla Giau (micidiale) ma ce n'è ancora. Poi finalmente Forcella Ambrizzola e la vista di Cortina là in fondo. Le gambe si muovono da sole spinte dall'idea di potersi finalmente fermare... becco davanti Christian Modena: sono circa 7 ore che non mangia niente, eppure ha ancora il solito sorriso. Incoraggiamenti e poi gli dico: "Fino alla fine eh, duro!" Risposta: "Col cazzo che lascio il gilet da finisher in piazza"... mentre scendo continuo a ridere e poi all'ultimo ristoro ennesimo incitamento dai Cortina Runners e via. Ammazza che brutta sta discesa, eppure esaltazione mistica e andare, ancora a spingere. Quanto manca? Quattro km! Oh no... eppure avanti a spingere. A due km dall'arrivo hanno un ristoro illegale con tanto di doccia. Dovrei tirare a finire e andare... ma è troppo bello mettersi sotto. Poi riprendo e spingo ancora, entro nel corso principale e me la godo tutta.
Arrivato, 15:12, posizione boh? ma poi scopro 26mo... Intervista di Silvano e poi mi siedo sulla panchina con la Cris che mi guarda e scuote la testa, Via le scarpe e lascio che il cervello si riconnetta sul mondo reale. I complimenti di un Simone raggiante e poi chiamo la mia compagna di mille battaglie che stavolta non ha potuto essere lì ad aiutarmi come al solito... anche lei felice e contenta di sapermi vivo e tutto sommato ok.
Già, perchè nonostante tutto sono arrivato bene e sobrio, con le gambe che andavano fino alla fine e lo stomaco che ha funzionato e retto. E con un po'più di fiducia in tasca per l'UTMB...
La gara
Bellissima, l'ho già detto. Paesaggi impressionanti, salite dure, bel mix di discese corribili e qualche tratto tecnico, finale entusiasmante. Ma il passaggio alle Tre Cime... mamma mia che impressione.
Organizzazione: la migliore in Italia e tra le migliori al mondo. Potete anche incazzarvi per il sorteggio, ma lo fanno perchè ai 3000 fortunati che partiranno, sanno di poter dare un supporto unico. Bravi Simone e Cris e tutti i volontari, ma io un saluto particolare lo devo ai ragazzi del ristoro di Malga Larieto giovedì. Non so davvero cosa dire, per il supporto e l'amicizia. Mi avete lasciato senza parole... e sicuramente sabato sera mi avete fatto passare la sete. SIETE GRANDI.
Partecipazione: stellare. Da quando sono nell'Ultra Trail World Tour si vedono davvero i migliori dei migliori. Più tutti gli italiani col coltello tra i denti. Che spettacolo.
Materiale
Allora, maglietta Zero Running Company che non ho mai cambiato, perfetta. Pantaloncino Pace La Sportiva, comodissimo, con taschine laterali accessibili e tessuto fantastico. Calze Injinji (le stesse dall'inizio alla fine) e scarpe Helios La Sportiva: a ben vedere potevo provare a farla anche con le Helios SR, ma volevo un paio di scarpe fidate, e si sono comportate benissimo. Come al solito, gran scarpa. Credo che all'UTMB difficilmente la tradirò per le SR o le Bushido.
Zaino Salomon S-Lab Sense Ultra. Stavolta in Salomon hanno fatto lo zaino quasi perfetto... Ci sta tutto e bene e non lo senti. Se proprio devo trovare un microdifetto, non è facilissimo infilare le soft flask piene... ma per il resto lusso totale. Dentro avevo telo termico, giacca e pantaloni lunghi antivento che si sono rivelati inutili così come il secondo strato in lana, tenuto nel sacchetto. Ho solo messo i manicotti alle Tre Cime perchè uscendo dal ristoro mi è preso freddo, ma li ho levati quasi subito.
Alimentazione. Soliti gel Powerbar, uno ogni mezz'ora tranne che nell'ultima ora, dove ho mandato giù una scatola di caramelle Powerblast e poi ancora un gel finale. Totale 29, già niente male. Perfetti. Ho solo aggiunto parecchia Coca Cola (ma meno che di solito), qualche compressa Saltstick e via. Pre gara due wafer Powerbar e due Red Bull che forse hanno contribuito a tenermi bello sveglio (forse no, ma diamo il beneficio del dubbio). Dopo avrei dovuto concentrarmi sul Recovery, invece mi sono concentrato sulla Forst e su un hamburger sudicio ma di fassona piemontese.
Tutto il caos micidiale del trasloco e del lavoro che pressa, non mi aveva lasciato un minuto per studiare il percorso, i ristori, il regolamento, niente. Partenza nell'ignoranza, e di conseguenza un po'di "freddezza" che non è da me. Poi il viaggio con Andrea, due discorsi come si deve e finalmente un po'di relax (nonostante il solito evento semidrammatico al lavoro da gestire...). Insomma quando siamo sbucati a Cortina ricominciavo a ragionare da runner... il resto lo ha fatto vedere per la prima volta le Dolomiti da vicino. Rapito. Completamente venduto alla causa ed innamorato senza speranza.
Giovedì vado a fare il "cattivo" alla Cortina Sky Race, controllo materiali e chiusura del cancello al 15mo. Ci trovo una decina di volontari: tutti ampezzani, tutti runners, tutti matti. Cerco di schivare le Forst che volano con la scusa della gara dell'indomani, ma alla fine una atterra anche in mano a me: prometto che sabato sera non mi tirerò indietro... sarò preso in parola!
Venerdì tra press conference, accreditation e varie cose, riesco ad andare in stanza solo alle sette e mezzo. Preparo la roba, faccio un po'di stretching e poi mi sdraio a letto a fare due chiacchere con Andrea. Mi chiede se ho un target. Preoccupato per la mancanza di lunghi (gli ultimi due li ho fatti a gennaio nelle vacanze di Natale, e poi la NDW 50 di cui prima o poi scriverò qualcosa...) ma comunque incautamente fiducioso sparo un sub 18 che mi vorrei rimangiare appena detto. Ma bisogna partire credendoci, altrimenti meglio lasciar perdere.
A meno un quarto ci avviamo verso la start line e mi godo in pieno l'atmosfera fantastica. Per colpa di Brogioni sono immeritatamente nella lista elite, quindi ci fanno entrare uno ad uno nella gabbia, dove mi sento davvero un "pulin" a fianco del gotha della corsa nazionale ed internazionale: Timothy Olson, due volte vincitore alla WS, Nick Clark, terzo alla WS ed alla Hardrock, Eric Clavery, campione del mondo, Sylvain Camus e Rene Rovera, Scott Hawker, Yeray Duran, la Chaverot e la Mauclair più tutto il bel mondo italico con Geronazzo, Marco Zanchi, Christian Modena, Giuliano Cavallo, Ste Ruzza, Daniele Fornoni e compagnia bella. Mi piazzo in fondo con la timidissima Lisa Borzani e Daniele Gaido e faccio due parole con il grande Rick Ashton aka The Ginger Kenyan: finiremo per condividere parecchi km e qualche birra dopo gara (see you in Cham mate).
In partenza con Daniele Fornoni e Stefano Ruzza. Foto Pepe. |
Partenza, solito scatto da centometrista dei più, e solito momento di spaesamento mio. Qualcuno mi affianca e mi dice che legge sempre volentieri i miei articoli di ST: non so chi sei ma grazie mille! Inizia la salita e procedo bene con Lisa, penso a dove sarà Fulvio e manco un minuto dopo eccolo comparire al mio fianco. Felicissimo iniziamo a raccontarci le nostre solite cavolate, sarà fondamentale per mettermi dell'umore giusto. Prima discesa, tratto da correre che faccio in compagnia di un albinese simpaticissimo e poi ci siamo, primo ristoro e via nella notte. Sto bene, corro tranquillo e fa caldo, l'ideale per me ma non per molti altri che accuseranno il caldo umido con problemi allo stomaco... La salita si fa continua in un bell'ambiente, Il sentiero è filante ed i km passano, alle Tre Croci ci sono parecchi amici a tifare ed in un attimo siamo anche a Federavecchia. Solita routine coca cola ed acqua nelle borracce e via. Sensazioni buone, ho trovato il mio ritmo, il dubbio è per quanto riuscirò a tenerlo! La frontale mi segnala che è meglio se cambio le pile: lascio un attimo l'amico polacco con cui sto correndo e le cambio incrociando le dita. Le pile di scorta vanno e allora via verso il lago dove recupero Daniele Gaido in presa a problemi intestinali, che peccato.
Uscendo da Federavecchia... il giallo mi dona. Foto del grande Enzo Bertina |
Prime luci, davanti a me iniziano a stagliarsi le Tre Cime e sulla salita al rifugio Auronzo le gambe vanno bene, meravigliandomi. Al rifugio mi smarrisco un po', mi cambio fuori, poi passo dentro ed esco dall'altra, l'acqua è gelata ed avrà un effetto micidiale sull'intestino (tutto risolto nella discesa della Val di Rienza...). Per un momento ho un attimo di smarrimento, poi prima del Locatelli mi rimetto a viaggiare bene e scambio qualche parola con il concittadino Nicola Poggi, alla sua prima lunga lunga (bravo Nicola, chiusa alla grande!).
Foto obbligatoria del passaggio alle Drei Zinnen |
So che il pezzo fino a Cima Banche è odiato dai più, ma a me ha fatto un gran bene, terreno corribile adatto alle mie caratteristiche e la buona compagnia di Ron Gutierrez, californiano d'assalto. Appena attacchiamo la salita verso Forcella Lerosa incrocio Rick e ci pompiamo a vicenda "Questa gara bisogna finirla!" "Senza dubbio!". Dopo Malga Ra Stua inizia un tratto tecnico dove Rick va a nozze ed io lo seguo. A Pian de Loa solito supporto ampezzano e via a salire verso la Val Travenazes. Sto discretamente, so di avere davanti la Maciel ed un po'forzo il passo, per poi pagare con gli interessi lungo l'interminabile greto del fiume. Non sono lucido e rischio anche di vomitare (mai successo). Poi raffreddo la testa, le braccia ed il collo con l'acqua fantastica che scende dalle cime e riprendo un minimo di decoro. Gli atleti del Cortina Trail sfrecciano: quasi li aspettavo con ansia, ora vorrei fulminarli con lo sguardo, ma sono così gentili con gli incoraggiamenti che non riesco manco ad arrabbiarmi. Finalmente scollino e cerco di lasciar andare. Aspetto il ristoro ma mi tocca risalire, poi finalmente lo vedo laggiù e allora vai.
Down but not out |
Mi rimetto in sesto e riparto sapendo di essere messo discretamente. C'è anche salita dura per arrivare all'Averau e riprendo posizioni e morale vedendo i primi "caduti" eccellenti. Al rifugio rischio di intossicarmi con dell'orribile succo di mirtillo (scusate, siete stati gentilissimi ma era disgustoso in quel momento!) ed in discesa sento rigurgiti strani ma finalmente vedo la Maciel che sorpasso al Passo Giau incitandola a non mollare e a tenere duro (per inciso, non aveva alcuna intenzione di mollare e difatti mi è stata attaccata al sedere fino alla fine). Scollino alla Giau (micidiale) ma ce n'è ancora. Poi finalmente Forcella Ambrizzola e la vista di Cortina là in fondo. Le gambe si muovono da sole spinte dall'idea di potersi finalmente fermare... becco davanti Christian Modena: sono circa 7 ore che non mangia niente, eppure ha ancora il solito sorriso. Incoraggiamenti e poi gli dico: "Fino alla fine eh, duro!" Risposta: "Col cazzo che lascio il gilet da finisher in piazza"... mentre scendo continuo a ridere e poi all'ultimo ristoro ennesimo incitamento dai Cortina Runners e via. Ammazza che brutta sta discesa, eppure esaltazione mistica e andare, ancora a spingere. Quanto manca? Quattro km! Oh no... eppure avanti a spingere. A due km dall'arrivo hanno un ristoro illegale con tanto di doccia. Dovrei tirare a finire e andare... ma è troppo bello mettersi sotto. Poi riprendo e spingo ancora, entro nel corso principale e me la godo tutta.
Gotcha! |
Arrivato, 15:12, posizione boh? ma poi scopro 26mo... Intervista di Silvano e poi mi siedo sulla panchina con la Cris che mi guarda e scuote la testa, Via le scarpe e lascio che il cervello si riconnetta sul mondo reale. I complimenti di un Simone raggiante e poi chiamo la mia compagna di mille battaglie che stavolta non ha potuto essere lì ad aiutarmi come al solito... anche lei felice e contenta di sapermi vivo e tutto sommato ok.
Già, perchè nonostante tutto sono arrivato bene e sobrio, con le gambe che andavano fino alla fine e lo stomaco che ha funzionato e retto. E con un po'più di fiducia in tasca per l'UTMB...
La gara
Bellissima, l'ho già detto. Paesaggi impressionanti, salite dure, bel mix di discese corribili e qualche tratto tecnico, finale entusiasmante. Ma il passaggio alle Tre Cime... mamma mia che impressione.
Organizzazione: la migliore in Italia e tra le migliori al mondo. Potete anche incazzarvi per il sorteggio, ma lo fanno perchè ai 3000 fortunati che partiranno, sanno di poter dare un supporto unico. Bravi Simone e Cris e tutti i volontari, ma io un saluto particolare lo devo ai ragazzi del ristoro di Malga Larieto giovedì. Non so davvero cosa dire, per il supporto e l'amicizia. Mi avete lasciato senza parole... e sicuramente sabato sera mi avete fatto passare la sete. SIETE GRANDI.
Partecipazione: stellare. Da quando sono nell'Ultra Trail World Tour si vedono davvero i migliori dei migliori. Più tutti gli italiani col coltello tra i denti. Che spettacolo.
Materiale
Allora, maglietta Zero Running Company che non ho mai cambiato, perfetta. Pantaloncino Pace La Sportiva, comodissimo, con taschine laterali accessibili e tessuto fantastico. Calze Injinji (le stesse dall'inizio alla fine) e scarpe Helios La Sportiva: a ben vedere potevo provare a farla anche con le Helios SR, ma volevo un paio di scarpe fidate, e si sono comportate benissimo. Come al solito, gran scarpa. Credo che all'UTMB difficilmente la tradirò per le SR o le Bushido.
Zaino Salomon S-Lab Sense Ultra. Stavolta in Salomon hanno fatto lo zaino quasi perfetto... Ci sta tutto e bene e non lo senti. Se proprio devo trovare un microdifetto, non è facilissimo infilare le soft flask piene... ma per il resto lusso totale. Dentro avevo telo termico, giacca e pantaloni lunghi antivento che si sono rivelati inutili così come il secondo strato in lana, tenuto nel sacchetto. Ho solo messo i manicotti alle Tre Cime perchè uscendo dal ristoro mi è preso freddo, ma li ho levati quasi subito.
Alimentazione. Soliti gel Powerbar, uno ogni mezz'ora tranne che nell'ultima ora, dove ho mandato giù una scatola di caramelle Powerblast e poi ancora un gel finale. Totale 29, già niente male. Perfetti. Ho solo aggiunto parecchia Coca Cola (ma meno che di solito), qualche compressa Saltstick e via. Pre gara due wafer Powerbar e due Red Bull che forse hanno contribuito a tenermi bello sveglio (forse no, ma diamo il beneficio del dubbio). Dopo avrei dovuto concentrarmi sul Recovery, invece mi sono concentrato sulla Forst e su un hamburger sudicio ma di fassona piemontese.
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